curiosità stroriche padovane  1°

S. MARTINO DI LUPARI

Nei primordi della Repubblica Padovana, e precisamente nel 1085, questo grosso e ricco paese veniva chiamato «Lupario, Luparo e anche Lupari» e questo nome derivava dal suo antico stato boscoso infestato di lupi. In seguito, ,in una legge della stessa Repubblica del 1231, lo troviamo già col nome di « S. Martimus a Luparo », e da ciò si deduce che intorno a quell'anno (che fu quello della morte di S. Antonio) era sorta la sua chiesa dedicata al Santo guerriero protettore dei combattenti, e da ciò l'attuale nome moderno di S. Martino di Lupari

Chiesa di San Martino e Casa Canonica: situate nella piazzetta del paese, la Chiesa è stata progettata nella prima metà del Settecento dal veneziano Giorgio Massari ed è affiancata da un alto campanile di origini seicentesche (1603). La facciata è semplice, ottocentesca, decorata solo da lesene ed è sormontata da un frontone sobrio. L'interno riflette la semplicità della facciata ma di notevole interesse storico sono le iscrizioni in latino poste sui muri che sono testimonianza dell'antica storia dell'edificio. La Casa Canonica presenta un'elegante facciata che ricorda, nella struttura e nei delicati decori, le tradizionali ville venete. È opera dell'architetto Giorgio Massari.

Chiesa di Cristo Re e di San Martino: la sua realizzazione è relativamente recente, fu iniziata infatti nel 1927 e consacrata nel 1958. Fu realizzata da Luigi Candiani che le diede un aspetto basilicale e maestoso. L'interno, diviso in tre navate con absidi, è stato decorato prevalentemente a mosaico. Nelle navate laterali sono conservati due altari settecenteschi decorati da sculture e marmi, appartenenti alla chiesa preesistente. La chiesa possiede diverse cappelle: la Cappella del Sacro Cuore, decorata da un affresco di Bruno Saetti; la Cappella del Crocifisso, che Pino Casarini abbellì con i suoi affreschi nel 1949; la Cappella della Tempesta, decorata dai graffiti dell'artista Angelo Gatto. Lo stesso artista che ha decorato quest'ultima cappella è autore anche dei mosaici che decorano l'abside (Cristo Re e Teoria di Santi) e le navate laterali (la Via Crucis). Il tempio contiene, inoltre, un grande organo Mascioni del 1924.

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Ignazio Sommer (Merzio)